giovedì 21 luglio 2016

PIAZZA ALDROVANDI - STORIA DEL RAPPORTO TRA I.NOSTRA ED IL COMUNE DI BOLOGNA




30 OTTOBRE 2015- LETTERA APERTA DI ITALIA NOSTRA AL SINDACO DI BOLOGNA



Lettera aperta al Sindaco di Bologna
Dottor Virginio Merola
Palazzo d’Accursio
Piazza Maggiore 6 40124 Bologna
Bologna, 30 ottobre 2015

Egregio Signor Sindaco,
da tempo l’Amministrazione comunale ha intrapreso un’intensa campagna di interventi nella città storica comprendenti mobilità, pedonalizzazione e conseguente arredo urbano. Sfugge però come tali interventi, riguardanti il nucleo più identitario di Bologna nel suo rapporto con il circondario, si inseriscano in un progetto di lungo periodo. In una prospettiva di città metropolitana occorre infatti avere le idee chiare su ciò che dovrà essere Bologna nei prossimi decenni e avviare al contempo scelte graduali ma conseguenti.
Il fatto è che negli ultimi anni l’Amministrazione si è limitata a provvedimenti di emergenza dettati dalle esigenze predominanti del traffico veicolare, senza affrontare in modo deciso un diverso e più duttile modello di mobilità cittadina che preveda il passaggio dei grandi mezzi pubblici sui viali di circonvallazione e sui rettilinei ottocenteschi e l’alleggerimento dei flussi veicolari nelle vie del centro, come proposto da varie associazioni e anche da Italia Nostra.
La carenza di progettazione sulla città antica - e insieme necessariamente moderna - è inversamente proporzionale all’ipertrofica progettazione del cosiddetto arredo urbano, consistente nell’inserimento indiscriminato e uniforme di oggetti (panchine, cassoni, alberelli, cubi ecc.) e nella risistemazione di piazze e slarghi secondo disegni che sembrano non tener conto della specificità dei contesti ormai storicizzati: prima piazza Minghetti, con l’alterazione del giardino di origine ottocentesca, ed ora i progettati interventi di piazza Malpighi, San Francesco e Aldrovandi.
L’esempio più attuale e clamoroso è costituito dalla selva serrata di fittoni bianchi ai piedi delle Due Torri, determinata dal tracciato del futuro Crealis destinato a transitare attraverso il centro storico della città (e non, come è stato detto, per dare spazio ad una pedonalizzazione più ampia). Mentre si delimita una corsia per un mezzo pesante che non lascia varchi per le emergenze, si interviene sulla storica configurazione di piazza Ravegnana e del “trebbo” della Mercanzia, occultando parzialmente il ventaglio di strade che ne dipartono.
Italia Nostra ribadisce che l’arredo più autentico e genuino già esiste, ed è formato dalle quinte prospettiche, dai colori delle facciate, dalla nobiltà dei materiali usati per le tessiture pavimentali delle strade (clamorosamente distrutte quelle di via Rizzoli e via Ugo Bassi), dal parco uso di elementi accessori per la sosta: tutti elementi da rispettare nel costante impegno di una manutenzione della città da cui cancellare superfetazioni e inserimenti impropri. È tempo, Signor Sindaco, di provvedere a un nuovo piano per la città storica, come fecero i Suoi illuminati predecessori che anticiparono il futuro di Bologna salvaguardando la sua storica identità.
Non è questione di gusto, ma di qualità e di rispetto delle normative in merito che già esistono. È il caso di citare il documento conclusivo che la Commissione “Qualità Urbana” del Settore Lavori Pubblici emanò nel 1999, col titolo “Bologna più bella. Manuale per la città” (approvato in Giunta il 27/04/1999. P.G. 57952/1999), che fissava criteri qualitativi e standard tecnici per gli elementi di arredo e apparecchiature di servizio nell’ambiente urbano.
A questo proposito, per le ragioni addotte, riteniamo che la spesa sostenuta per questi lavori denominati dall’Amministrazione di “abbellimento” sia sproporzionata, se non inutile e addirittura dannosa. Basti ricordare il caso della nuova Piazza San Francesco dove, per quanto si legge nel rendering, si prevede l’inserimento di quinte alberate assolutamente improprie e soprattutto l’eliminazione dell’attuale pregiato pavimento di cubetti in porfido, in ottimo stato di conservazione, per sostituirlo con un pavimento di diverso disegno, con una spesa valutabile di varie centinaia di migliaia di euro. E ciò a fronte della chiamata all’impegno finanziario dei cittadini per far rivivere la fontana del Nettuno, quello sì magnifico arredo storico della città, lasciato all’assalto quotidiano dei frequentatori della piazza e senza manutenzione per decenni.
Il 15 ottobre scorso, all'incontro sul tema "Nuovi mostri a Bologna: dibattito pubblico sull’arredo urbano", la sala concessaci dal Quartiere San Vitale era gremita di cittadini, a conferma di quanto essi siano sensibili all'argomento dell'arredo urbano e alla conservazione della bellezza storica del centro negli interventi urbanistici. Anche alla luce di ciò, in attesa di poterLa incontrare unitamente alle altre associazioni e comitati cittadini, Le chiediamo quanto segue:
- rimozione degli interventi incongrui su vie e piazze ( parallelepipedi, sedute, fittoni, alberelli);
- maggiore attenzione agli interventi che possono rivelarsi occasione di degrado (fontana a raso in Piazza Aldrovandi);
- ripensamento delle modalità di intervento per i progetti futuri;
- maggiore coordinamento con gli organi di tutela ministeriali;
- maggiore confronto e apertura al dialogo con i cittadini su temi che interessano tutta la città.
Date le fragilità riscontrate nella più ampia carenza di una visione unitaria della città storica, si richiede poi l’immediato ripristino dell’Ufficio Centro Storico adeguato alle problematiche e necessità attuali, che, valorizzando l’esperienza dell’Ufficio negli anni ‘70/’99, costituisca uno strumento di verifica e di progettualità qualificata e un valido interlocutore nei rapporti con la città.
Italia Nostra, unitamente alle sottoscritte Associazioni e Comitati, Le richiede un incontro, lasciando a Lei, Signor Sindaco, valutare l’opportunità di coinvolgere i tecnici progettisti ai fini di maggiore concretezza di discussione.

Italia Nostra  - Sezione di Bologna
Comitato per Bologna Storico Artistica
Associazione Dimore storiche Italiane
Comitato via Broccaindosso
Comitato via Capo di Lucca
Comitato “i Borghigiani”
Cittadini di via Torleone


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 1 FEBBRAIO 2016 - ASSOCIAZIONE VIA PETRONI E DINTORNI - PROPOSTA "INTEGRATIVA" PER LA RIQUALIFICAZIONE DI P.ZA ALDROVANDI


ASSOCIAZIONE VIA PETRONI E DINTORNI.
PROPOSTA “INTEGRATIVA” PER LA RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA ALDROVANDI - 1 febbraio 2016
Premesse:
1- Senza entrare nel merito del discutibile metodo partecipativo che ha portato al progetto presentato e che ha
escluso fino ad ora questa Associazione (direttamente coinvolta dalla nuova riqualificazione) dalla possibilità
di entrare nel merito, la seguente proposta parte dalla constatazione che le opere sono state già appaltate e
che realisticamente quindi i margini di intervento ancora possibili sono limitati all’uso degli spazi ed a ridotti
interventi fisici che non alterino la sostanza dell’opera appaltata e che comunque non ne aumentino il costo.
A tale riguardo facciamo appello agli obiettivi di “multifunzionalità” più volte richiamati in particolare
dall’assessore Gabellini nel corso della presentazione.
2- Piazza Aldrovandi, l’antica Seliciata di Piazza Maggiore, non è una piazza e non è mai stata una piazza.
Infatti essa va correttamente classificata ( e cosi è sempre stata classificata: vedi “Classificazione tipologica
delle Piazze di Bologna” praticata dall’Ufficio Centro Storico negli anni ’90 e seguenti) come “piazza-strada”
così come le altre due seliciate, quella di San Francesco (Piazza Malpighi) e quella della via Imperiale (Via
Augusto Righi). Luoghi urbani attraversati dai canali (poi coperti) intorno alle mura del 1000 strategici per la
loro posizione all’ingresso della città da est, da ovest e da sud da sempre con funzioni di “cerniera”. Quello
della Via Imperiale usato come antico Foro boario, esteso poi nella Piazza del mercato (La Montagnola,) e
quelli di Strada Maggiore e di San Francesco con funzioni di mercato dal 1877.
3- Del resto anche “DI NUOVO IN CENTRO” il “Progetto per una nuova pedonalità del centro città” presentato
dall’Amministrazione Comunale nel dicembre del 2011 classificava la Piazza Aldrovandi, insieme alle Piazze
Malpighi, XX Settembre, dei Tribunali e Roosvelt, come “luogo cerniera”.
L’obiettivo indicato nel progetto era : “ Riorganizzazione dei luoghi “cerniera” individuati come
particolarmente significativi dal punto di vista funzionale in relazione alle modalità di accesso e di
interscambio tra mezzi e servizi di mobilità”.
Tutt’altro obiettivo di quello indicato per i “Luoghi di valore-architettonico ambientale da liberare rispetto
alla presenza eccessiva di mezzi che oggi non li rendono fruibili” che anticipava interventi di
pedonalizzazione.
La tavola denominata “Nuova disciplina d’uso delle strade” conferma questa previsione inserendo la Piazza
Aldrovandi nell’area a “traffico limitato” che è la meno restrittiva rispetto alla pedonalizzazione di tutte
quelle con cui viene classificato il centro città, senza alcuna previsione di pedonalizzazione anche parziale.
4- Piazza Aldrovandi è l’ unico asse di sfogo veicolare del traffico da via Petroni e soprattutto di quello che
arriva da via San Vitale e che non entra nella cerchia del Mille. Nelle ore di punta, pur con l’attuale
limitazione del traffico che non dovrebbe diminuire di molto nel tempo, essa è spesso ingolfata di automezzi
con code a doppia fila al semaforo posto all’incrocio con la Strada Maggiore.
La pedonalizzazione permanente di questa “strada-piazza” è quindi una forzatura rispetto a:
- quanto riportato dal progetto “DI NUOVO IN CENTRO” discusso e condiviso anche da questa Associazione,
- rispetto all’attuale funzione urbana nel quadro della mobilità.
E’ a partire da queste constatazioni che articoliamo la nostra proposta integrativa.
Aspetti del progetto condivisibili
Condividiamo:
- La semplificazione apportata dall’ultima soluzione progettuale rispetto alla precedente, e l’obiettivo di
riordino complessivo.
- Gli obiettivi di valorizzazione del portico che resta per noi il vero asse pedonale (strada commerciale
coperta) su cui ora si basa e si dovrà basare la fruizione principale della piazza-strada.
- La necessità di liberare gli spazi fra i chioschi al fine di valorizzare e dare uno sfogo ai portici e di destinare
questi spazi ad un uso che escluda il parcheggio.
- La necessità di una nuova illuminazione che migliori la sicurezza e la fruibilità degli spazi nelle ore notturne e
ne accentui anche in queste ore il carattere di continuità dello spazio lineare.
- L’allargamento della banchina centrale ( con aggiustamenti e modifiche) sotto il filare degli alberi.
Aspetti del progetto non condivisibili
- La pedonalizzazione completa della parte centrale della piazza-strada.
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- La eccessiva frantumazione funzionale dello spazio che deve mantenere quanto più possibile la sua storica
continuità in particolare per il filare di alberi che la caratterizza da sempre.
- Le strozzatura al traffico veicolare all’accesso dalla Via San Vitale, all’altezza di vicolo Bolognetti e all’altezza
dell’isola ecologica verso Strada Maggiore (La strozzatura prevista in quel punto comporta problemi di
traffico nel momento in cui i camion della NU sostano per svuotare l’isola ecologica).
Aspetti del progetto da modificare dal punto di vista della funzione e dell’uso
- Va esclusa la pedonalizzazione permanente della parte centrale della piazza-strada.
Per essa devono valere i principi di “multifunzionalità” e di “flessibilità d’uso” già richiamati in premessa.
Questa parte della piazza-strada dovrà restare a tutti gli effetti destinata al flusso veicolare. Non va certo
escluso un uso temporaneo pedonale per manifestazioni temporanee (mercatini, feste, manifestazioni, etc)
in uno spazio che sia dunque in continuità con la strada-mercato coperta (il portico). In queste occasioni il
flusso veicolare potrà essere deviato sulla corsia attuale sul lato non porticato.
Questa corsia potrà, a sua volta, essere pedonalizzata per altre occasioni lasciando il traffico veicolare sulla
corsia centrale.
Tali previsioni non mettono in discussione le pavimentazioni già previste che mantengono gli attuali tozzetti
in porfido in continuità col resto della piazza-strada.
Aspetti del progetto da modificare o precisare dal punto di vista strutturale
- Dimensione della corsia già prevista a ridosso dei chioschi che, pure con l’esclusione della possibilità di
parcheggio e fermata, dovrà garantire una percorribilità pedonale intorno ai chioschi
- Rettifica della banchina centrale con: Riduzione dell’allargamento previsto verso la via San Vitale –
Eliminazione dell’allargamento all’altezza di Vicolo Bianchetti con conseguente eliminazione dei tre alberi
previsti che alterano la linearità storica del filare esistente e dei lampioni ivi collocati - Rettifica dell’ansa
prevista sul marciapiede, lato edifici verso Strada Maggiore, con conseguente eliminazione dei due alberi che
pure alterano la linearità storica del filare lungo la piazza-strada.
- Uso della banchina centrale con panchine (tenere presente la preoccupazione dei residenti per l’uso
notturno delle stesse) ed istallazioni (semplici, pulite e lineari) che segnalino le grandi presenze storiche del
Canale Fiacacollo e delle Mura del Mille (vedi ultimo punto: Altri temi da considerare).
- Caratteristiche della struttura prevista fra i chioschi per la quale si suggerisce di abbandonare l’idea del
pergolato verde che comporterebbe problemi di gestione e manutenzione di difficile soluzione. La struttura
deve servire soprattutto a definire gli spazi permettendone un uso flessibile ma che limiti anche la loro
destinazione (come rischia di diventare) a dehors dei sempre più numerosi esercizi pubblici.
Problematiche specifiche da affrontare
- Trovare spazi ragionevolmente prossimi al mercato, per lo stazionamento dei furgoni dei gestori dei chioschi
che comunque avranno accesso alla piazza-strada in orari stabiliti per il carico e scarico merci.
- Pensare all’uso dei bagni, già esistenti fra i chioschi ad uso dei commercianti, come bagni pubblici.
- Evitare lo stazionamento notturno sulla sopraelevazione della storica “pesa del fieno” adiacente al
Torresotto di San Vitale.
Problematiche generali da tenere presenti
- Preoccupazioni dei residenti per l’uso notturno degli spazi. In questo senso la eliminazione della
pedonalizzazione permanente dà una prima risposta.
- Destino del mercato a seguito della tendenza alla trasformazione, già iniziata, dei chioschi di vendita di
alimentari in chioschi di somministrazione di cibi e bevande.
Altri temi da considerare
- La ciclabilità della piazza-strada in continuità con quella prevista in Via Petroni.
- Dedicare principalmente la banchina centrale ad una “rappresentazione” della presenza del Canale
Fiaccacollo e delle mura del Mille. Questa rappresentazione, da finanziare con le economie ottenute dalle
modifiche poroposte, potrebbe fare parte di un’istallazione che potrebbe diventare l’oggetto di un concorso
d’idee aperto a giovani artisti e progettisti.
Conclusioni:
Questa proposta “integrativa”, senza alterare sostanzialmente il progetto appaltato, garantisce, a nostro avviso, la
“multifunzionalità” e la “flessibilità d’uso” completa dello spazio nel rispetto delle attese di quanti vi vivono e vi
lavorano.
Proponiamo, in attesa dell’inizio dei lavori, di lavorare su questa ipotesi, facendo capo al Presidente del Quartiere
San Vitale ed insieme ai cittadini direttamente interessati e agli uffici comunali, per approfondirne la fattibilità e,
soprattutto, per mettere a punto le condizioni di “multifunzionalità” anche con fasi di sperimentazione nel tempo.



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20 MARZO 2016- BOLOGNA STORICO ARTISTICA - AL SINDACO DI BOLOGNA





COMITATO PER BOLOGNA STORICA E ARTISTICA

Strada Maggiore, n. 71 40125 Bologna tel. 051.34.77.64

www.comitatobsa.it    info@comitatobsa.it


Alla cortese attenzione
del Sindaco di Bologna
Virginio Merola

Il Comitato per Bologna Storica e Artistica giunto a conoscenza che il progetto di risistemazione della Piazza Aldrovandi è già in fase di realizzazione, desidera esprimere la forte preoccupazione circa i metodi progettuali adottati e il suo dissenso verso le decisioni di mobilità che il progetto introduce.
Il Comitato fa presente che l’origine della configurazione, anticamente detta Seliciata di Strada Maggiore, fu il risultato della colmatura del fossato esterno alla cerchia dei Torresotti e il piano ottenuto fu pavimentato, selciato appunto.
Quindi, in pieno accordo con i rilievi mossi dal Professore Eugenio Riccomini circa il significato urbano che la Strada-Piazza ha sempre rappresentato, ritenendo giustamente che la caratteristica specifica del luogo sia la LUNGHEZZA e non una CENTRALITA’ da ritrovare, o meglio, da creare, il Comitato  richiama i progettisti e più gli Organi decisionali comunali a riconsiderare il disegno d’insieme della proposta.
Come il Professore Eugenio Riccomini invita, bisogna fare il meno possibile negli interventi programmati, pertanto:
-        va evitata la chiusura del traffico nella porzione centrale
-        vanno  evitati slarghi di “isole” e aiuole
-        vanno evitati incrementi del verde
-        vanno evitati ostacoli permanenti dati dai pali per l’illuminazione in sede viaria
-        vanno evitate collocazioni di ”arredi urbani” ingombranti
Se a suo tempo fu consolidata la fila di “baracchine” per ragioni di opportunità sociale a sostegno dei categorie di commercianti ai minimi livelli economici, oggi, nella trasformazione in atto della distribuzione al dettaglio, non si comprende come si continui a voler mantenere situazioni di affiancamento di chioschi di vendita esterni al portico, che ne impediscono la libera visibilità e oscurano il percorso porticato, con file di negozi sfitti all’interno.
Senza dubbio l’ambiente urbano va riconsiderato non nella ricerca di immagini mitizzate del passato, ma secondo una valorizzazione delle specificità che ogni zona, per ragioni storiche, ha assunto.
Sembra, e spiace doverlo sottolineare, che le decisioni progettuali di riordino abbiano seguito criteri di inutile esaltazione del “sentire” dei progettisti piuttosto che essere discese da mature analisi dell’ambiente urbano.
La difesa dei caratteri dei luoghi deve essere la maggiore preoccupazione dell’Amministrazione Comunale chiamata a tutelare  la città, affidata dai cittadini con la fiducia espressa dal voto,  e che deve saper ascoltare le opinioni dei cittadini stessi e delle Associazioni tese al bene comune


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Arch. Carlo De Angelis
Presidente del Comitato per Bologna Storica e Artistica


Bologna 20 Marzo 2016

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29 APRILE 2016 - ITALIA NOSTRA BO AL SINDACO MEROLA - OSSERVAZIONI SUI PROGETTATI LAVORI IN P.ZA ALDROVANDI




Al Sindaco di Bologna
Virginio Merola


e p.c:   La Repubblica, Bologna
Il Corriere di Bologna
Il Resto del Carlino

Osservazioni sui progettati lavori in piazza Aldrovandi

Piazza Aldrovandi, già Seliciata di Strada Maggiore, fu anticamente ricavata colmando e selciando il fossato della penultima cerchia di mura della città. L’andamento irregolare dei portici e delle facciate caratterizza lo slargo sul lato est, mentre sul lato opposto i palazzi, di notevole pregio, sono privi di portico. Di tali caratteri storici e urbanistici non  sembra tener conto il progetto comunale (2014-2015) di risistemazione e pedonalizzazione della piazza, che intende dare a questo spazio urbano un carattere di “centralità” mai esistita.
L’attuale assetto della viabilità, la pavimentazione, il disegno delle “baracchine” del mercato tradizionale, la realizzazione dell’isola ecologica, furono oculatamente progettati  nei primi anni Novanta dall’Ufficio Centro storico del Comune, da anni purtroppo soppresso, e tuttora mantengono caratteri di funzionalità e congruenza con la storia del luogo. Non si ravvisa quindi la necessità d’impegnare consistenti risorse Comunali e Regionali (Euro 959.430) per una trasformazione che porta ad alterare la forma storica allungata della piazza e per incrementare di poco il verde già storicizzato del filare alberato esistente, quando le vere necessità sono date dal degrado dei portici, delle loro pavimentazioni e delle superfici murarie continuamente vandalizzate, così come quelle dei chioschi del mercato.
Il traffico veicolare verrebbe concentrato nella stretta corsia di scorrimento sul lato ovest, con direzione da San Vitale a Strada Maggiore, che renderà difficile l’accesso ai passi carrai esistenti sui due lati della piazza e alle zone di carico/scarico merci, nonché ai movimenti degli anziani residenti. Tale scelta causerà  intralcio al traffico, sia nell’immissione di auto e navetta da via San Vitale, sia in quella del percorso viario Strada Maggiore - Guerrazzi. Il risultato complicherà la vita quotidiana di residenti e operatori commerciali realizzando una zona pedonale risibile, compresa fra due direttrici di traffico intenso come via San Vitale e Strada Maggiore, percorse da mezzi pubblici pesanti, del tutto incompatibili con la forma delle vie antiche.
La pedonalizzazione, in mancanza di adeguata sorveglianza, porterà all’ulteriore radicazione dei bivacchi notturni che i residenti lamentano da tempo, ovvero all’estensione della situazione di degrado ambientale che da anni affligge piazza Verdi e via Petroni. Appare dunque controproducente, ai fini dell’auspicato e condivisibile riordino della piazza, l’introduzione di sedute fra i chioschi del mercato e  l’aggiunta del verde, quando in vicinanza esistono già polmoni verdi in area protetta, di fatto sottoutilizzati  (via Bersaglieri, via Belmeloro, Guasto), che andrebbero invece curati e valorizzati.
L'ottima iniziativa del Comune d’intraprendere alcuni anni fa il restauro dei portici insieme con i proprietari, avvalendosi di cooperative e imprese a costi controllati, non ha avuto seguito. Sarebbe perciò del tutto incoerente che una piazza "agghindata" a nuovo, nelle pavimentazioni, negli arredi e nel verde, continuasse a presentare l'attuale situazione di disordine  in una parte così significativa come i portici, anche alla luce della richiesta di riconoscimento UNESCO.
Ci si chiede perciò se il danaro destinato ad una "riqualificazione" non necessaria, fortemente criticata da residenti, da autorevoli storici dell’arte e Associazioni,  non sarebbe meglio impiegato per restaurare in modo appropriato portici e pavimentazioni, compresi quelli della vicina Chiesa dei Servi le cui fragili strutture versano in uno stato di degrado deplorevole, minacciate dal continuo passaggio di mezzi pesanti.
Bologna, 29 aprile 2016
                                                                                            Il Presidente della Sezione
                                                                                                       Jadranka Bentini


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19 LUGLIO 2016 - ITALIA NOSTRA BO - NON C'E' PACE PER P.ZA ALDROVANDI



Non c’è pace per Piazza Aldrovandi
Lunedì è stato aperto il cantiere su Piazza Aldrovandi per le annunciate operazioni di “riqualificazione”dal Comune di Bologna con le conseguenze del caso già ampiamente sottolineate e stigmatizzate da Italia Nostra.  Nessuna priorità era stata riconosciuta a questi interventi, oggetto di un progetto già in grandissima parte rifiutato da cittadini, dalle associazioni dei commercianti, dai comitati di quartiere, da insigni studiosi e da altre associazioni come Bologna Storico Artistica. Su piazza Aldrovandi si era intervenuti alla fine degli anni Novanta con ottimi risultati e oggi basterebbe una semplice manutenzione con interventi sulle pavimentazioni, sui portici, una migliore illuminazione e  una più attenta politica per la sicurezza. Niente a che vedere con interventi sul verde e sulla viabilità come previsto tuttora dal progetto in massima parte da recusare.
Italia Nostra esprime tutto il suo disappunto per questo inizio lavori sui quali l’Amministrazione Comunale aveva promesso un ulteriore ripensamento e un confronto per mitigare quanto programmato.  Ancora una volta, a fronte di interventi ben più necessari, si impegna denaro pubblico in inutili quanto dissennate operazioni che sviliranno esteticamente e funzionalmente l’antica “seliciata di Strada Maggiore”.

Italia Nostra                                                        19-07 2016
Sezione di Bologna

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